In un’epoca in cui il videogioco esplorava raramente il territorio della violenza, del sangue o dell’orrore, Splatterhouse atterrò nelle sale giochi come un disco volante carico di mostruosità. Un nerboruto maniaco, vestito alla maniera del famigerato Jason, affrontava un bestiario horror mai visto in un gioco elettronico a suon di pugni, calci volanti e in scivolata, mazzate, colpi di chiave inglese, fucilate e lanci di sfere di marmo. I corpi mostruosi dei nemici si liquefacevano, sfaldavano o decomponevano sotto i colpi dello Jason di turno, mentre gli ambienti alternavano sale ricolme di carni di cui si cibavano enormi sanguisughe dentate, sotterranei delle torture, camere infestate di poltergeist pronti a colpirci con le suppellettili, intestini popolati da embrioni diafani. Esponente di primissimo piano del filone videoludico più orrorifico, violento e nervoso, Splatterhouse è un tripudio underground di mostruosità barkeriane, esplosioni di liquami biologici, infernali assalti al giocatore. Disturbante nell’estetica quanto nella meccanica di gioco, la conversione per PC Engine – abbastanza fedele al coin-op originale – è pronta per rovinare le notti ai giocatori del duemila al costo di 800 Wii Points. [ Continua su Multiplayer.it ]